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Dolcificanti senza zucchero: rischio per la salute?

Dolcificanti senza zucchero e salute
Scopri gli effetti metabolici dei dolcificanti senza zucchero

Promossi come alternative salutari allo zucchero per ridurre l'apporto calorico, migliorare la glicemia e il peso, senza rinunciare al gusto dolce, i dolcificanti senza zucchero sono sempre più utilizzati dall'industria alimentare nella creazione di prodotti innovativi: bevande light, dolciumi "dietetici", budini proteici, integratori e persino prodotti farmaceutici.

Tuttavia, il crescente consumo di questi prodotti solleva domande importanti sui loro effetti a lungo termine.

In questo articolo esploriamo i pro e i contro degli edulcoranti, con un focus sul sucralosio e i risultati di studi recenti.



Cosa sono i dolcificanti senza zucchero e dove si trovano?

I  dolcificanti senza zuccheroli, detti anche "EDULCORANTI", sono sostanze utilizzate per conferire sapore dolce agli alimenti e alle bevande SENZA fornire CALORIE.

Esistono 2 categorie di edulcoranti:


- Naturali: provengono da fonti naturali, come lo stevia o l'eritritolo.

- Artificiali: creati chimicamente; includono il sucralosio, l'aspartame e la saccarina.


Queste sostanze le possiamo trovare in una vasta gamma di prodotti: bevande light, dolci senza zucchero, prodotti da forno, budini proteici, barrette proteiche, integratori, prodotti per la salute orale e persino farmaci.


Negli ultimi anni, grazie ai social network e alle loro proprietà salutistiche, gli edulcoranti sono entrati a pieno titolo nei supermercati e nelle case degli italiani.


Proprietà degli edulcoranti: perchè NON hanno CALORIE?

potere dolcificante dei dolcificanti

Una delle principali proprietà degli edulcoranti è il loro grande potere dolcificante senza apporto calorico.

Il potere dolcificante degli edulcoranti varia al variare del tipo di dolcificante e può arrivare fino a 2000 volte il potere dolcificante del saccarosio (es: neotamo), anche se la maggior parte dei dolcificanti ha un potere dolcificante di 200-500 volte superiore. Questa proprietà deriva dal fatto che gli edulcoranti sono capaci di legarsi ai recettori del gusto senza poter entrare nella macchina metabolica umana.

La struttura chimica degli edulcoranti è sufficientemente simile a quella zuccheri (glucosio, fruttosio, galattosio...) da poter generare il sapore dolce, ma sufficientemente diversa da non essere assimilati e ossidati.

Quando ingeriamo dolcificanti senza zucchero, quello che accade è:

- Mancato assorbimento (o solo in minima parte)

- Mancato utilizzo (non possono entrare nei normali percorsi energetici del corpo)


Così ingeriamo sostante dolci, senza apportare kcal al nostro organismo... ma è tutto oro quello che luccica?



Edulcoranti e glicemia: qual è il loro effetto?

Gli edulcoranti sono spesso considerati utili per il controllo della glicemia, in quanto non aumentano i livelli di zucchero nel sangue.

Tuttavia, il loro impatto sul metabolismo del glucosio è complesso:

1. Breve termine: nessun creano alcun picco glicemico a differenza del saccarosio

2. Lungo termine: alcuni studi suggeriscono che il consumo di edulcoranti possa influenzare il metabolismo del glucosio attraverso alterazioni del microbiota intestinale e possibili effetti sulla sensibilità insulinica.


Proprio per questo motivo è opportuno approfondire gli effetti sistemici sul nostro organismo.



Edulcoranti e sistema immunitario: dosi eccessive nel breve termine

quale dolcificante scegliere?

Recenti studi hanno analizzato l'impatto degli edulcoranti (in particolare il sucralosio) sul sistema immunitario.

La scoperta di questi ricercatori è sconcertante!

Sebbene il sucralosio non apporti calorie e non incida sul metabolismo glucidico, aiutando diabetici e persone sovrappeso a ritrovare una condizione di salute… il consumo eccessivo può deprimere il sistema immunitario, favorendo lo sviluppo di infezioni, infiammazioni, malattie autoimmuni e tumori.

In particolare questo studio ha misurato le risposte anticorpi mediate dai linfociti T (attori chiave della risposta immunitaria adattativa).

I ricercatori hanno scoperto che l'assunzione di sucralosio in dosi elevate (50mg/kg p.c. Vs 15mg/kg p.c. considerati la dose di assunzione giornaliera accettabile) riduce l'attivazione delle cellule T e la loro capacità di proliferare.

Tale effetto è stato osservato in studi su modelli animali ed è risultato reversibile, suggerendo un possibile impatto immunomodulante del sucralosio quando consumato in quantità significative.

Ma cosa succede se assumiamo piccole quantità a lungo termine?



Edulcoranti e Microbiota: micro-dosi a lungo termine

Il consumo eccessivo di edulcoranti crea una ridotta risposta immunitaria. Ma che cosa succede se consumiamo piccole dosi per un lungo periodo?

Questo studio ha cercato di rispondere.

Sono stati somministrati 780mg di sucralosio x 10 settimane a giovani adulti sani (circa 10mg/kg p.c.).

Dopo 10 settimane è stato misurata la composizione del loro microbiota intestinale, la risposta glicemica e insulinemica dei soggetti in studio.

Il risultato ha dimostrato che anche un consumo inferiore all'assunzione giornaliera accettabile, promuova la disbiosi e peggiori la sensibilità insulinica, aumentando il rischio di malattie metaboliche nel lungo termine.



Cosa possiamo concludere?

quanti dolcificanti posso mangiare al giorno?

Gli studi menzionati offrono nuove prospettive sull'impatto del sucralosio, evidenziando possibili effetti collaterali che vanno ben oltre il semplice apporto calorico.

Sebbene i risultati siano ancora preliminari e richiedano ulteriori conferme, evidenziano la necessità di un consumo consapevole e moderato di dolcificanti artificiali, soprattutto in persone predisposte a disturbi metabolici o disfunzioni immunitarie.

  • Moderazione: il consumo moderato sembra essere un principio prudente. Gli effetti osservati si manifestano principalmente con dosi elevate, ma vale la pena considerare l'effetto cumulativo e l'interazione con altre abitudini alimentari

  • Individui con Condizioni di Salute Pre-esistenti: chi soffre di patologie metaboliche, autoimmuni, metaboliche o gastrointestinali dovrebbe limitare al massimo (o meglio eliminare) il consumo di edulcoranti, al fine di escludere eventuali complicazioni



 

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